Passo Gavia (ulteriori info clicca su Passo Gavia)da Ponte di Legno, Lombardia
distanza partenza arrivo dislivello pendenza difficoltà
17.3 km 1258 m 2621 m 1363 m 7.9 % 147.37

Mi viene in mente un'unica parola: leggendario! Soprattutto un po' di anni fa quando la strada era in buona parte in sterrato. Ora la salita è stata addolcita dal manto stradale, ma la pendenza resta, come pure i chilometri. Per di più l'arrivo è in quota e la mancanza di ossigeno a quelle altitudini si fa sentire. Ci si arriva percorrendo la ss.42 per il Tonale che lambisce il paese di Ponte Di Legno (nulla vieta però di entrarci, visto che ci sono anche strade interne che riportano sul nostro percorso) che dopo un largo tornante e una pendenza al 6-7% ci porta al bivio a sx in cui svolteremo: si entra in Val di Pezzo, con i primi 500m in discesa e quindi la risalita fino a Sant'Apollonia. Sin qui lo stradone si è presentato sempre con pendenze non importanti, largo e ben asfaltato, ma è qui che comincia la salita vera e propia: la carreggiata si stringe, il manto stradale più sgrezzo, i rapporti diventano agili e la veduta sulla Valle delle Messi si amplia man mano che ci si arrampica, sempre con pendenze importanti (anche 15-16%) lungo una serie di tornanti panoramici. Durante questo tratto circa 3 Km sono particolarmente ostici e stretti: non lamentatevi, visto che è proprio quel pezzo in origine sterrato e polveroso (faticoso in salita e distruttivo per bici, braccia e polsi in discesa). Lascitolo alle spalle si costeggia ora la vallata seguendo dritti il crinale. Qui il sole picchia e si suda parecchio; l'acqua scorre a fiumi dalle borracce ormai leggere: sono così utili alcune invitanti sorgenti che si incontrano lungo il bordo destro della strada zampillanti dalla roccia bruciata dai raggi solari. Pian piano, fra una sofferenza e l'altra, ci avviciniamo al punto secondo noi più difficile: una galleria completamente buia di circa 200m la cui uscita non sembra arrivare mai (la strada esterna esiste ed è dismessa: qui vi è presente una lapide che ricorda un tragico incidente militare avvenuto in quel punto, vedi foto sotto). Da qui è possibile avere un'ampia panoramica delle alte montagne che fanno da confine tra le due valli e più avanti anche sul lago Nero (o Negro) . Si arriva quindi all'ultima parete a tornanti al 15%: stringete i denti poiché è l'ultimo sforzo prima dell'arrivo al Passo. Raggiunto e superato l'agognato cartello, si apre la Val di Gavia: a sx c'è il rifugio Bonetta dove ci accomoderemo finalmente a tavola per ricuperare le forze, a destra la veduta del lago Bianco. Ricordiamoci di coprirci bene perché ci troviamo pur sempre a 2600m e la discesa che dovremo per forza affrontare è alquanto fredda anche nei mesi estivi.

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