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VAL PARINA

Valle Parina da Camerata Cornello a Zorzone di Oltre il Colle

La morfologia dei luoghi è sempre connessa alle caratteristiche litologiche delle successioni geologiche presenti. La parte alta della Val Parina è impostata in rocce tenere (calcari marnosi, marne, siltiti, ecc.), di origine lagunare e deltizia, che sono facilmente erodibili e modellabili da parte degli agenti esogeni (gelo e disgelo, vento, pioggia, ecc.). Il risultato è un paesaggio dolce e ondulato, impreziosito dai bei prati, sui quali poggiano le frazioni di Oltre il Colle. Su queste rocce, in successione stratigrafica regolare, poggiano le dolomie e dolomie calcaree (dolomia principale del Norico), molto più dure e resistenti all'erosione, che caratterizzano il paesaggio con le forme pinnacolari, i torrioni e le guglie dell'anfiteatro tra i monti Menna, Arera e Alben.
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Gli orridi della Val Parina
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Poco a valle del ponte sulla strada carrozzabile tra Oltre il Colle e Zorzone, il tipo di roccia cambia bruscamente e si entra nell'area un tempo occupata dall'estesa piattaforma carbonatica del Ladinico. In questo lungo tratto il torrente Parina ha scolpito il durissimo calcare di Esino modellando un paesaggio aspro, dirupato, con profondi e paurosi orridi ricchi di particolari forme di erosione. Oltre a queste caratteristiche naturali, la Val Parina custodisce altre due preziose risorse, un tempo molto importanti per l'economia valliva: i minerali ed i boschi.
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Sono molto noti i livelli mineralizzati a zinco e piombo presenti nelle viscere del Monte Menna e del Pizzo Arera, i quali, nei secoli scorsi, hanno conferito al distretto minerario di Oltre il Colle una rilevante importanza economica, ponendo tra l'altro le basi per l'insediamento dell'uomo in valle (si veda in tal senso l'ampia documentazione presso il Museo di Zorzone).Sicuramente meno conosciuta è la fase di sfruttamento intensivo dei boschi, che per circa mezzo secolo ha costituito una importante realtà locale. Sul finire della prima guerra mondiale, la grande richiesta di legna da ardere, connessa anche all'attività estrattiva e al fabbisogno di combustibile per i forni, aveva infatti determinato un radicale impoverimento dei boschi della Valle Brembana.
I Pra Parina
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Rimanevano da sfruttare solo le aree più difficili e poco accessibili e, tra queste, la grande foresta di faggio e carpino della Val Parina. Il problema consisteva nel trasportare la legna dalle pendici meridionali dei monti Campo, Valbona e Ortighera fino alla strada pianeggiante di fondovalle. Con grande coraggio venne pensata, progettata e realizzata con enormi sacrifici, la strada della Val Parina, un'opera grandiosa per la scelta del percorso e per le soluzioni tecniche adottate. Il tratto iniziale, dalla confluenza con il Brembo, si sviluppa per circa tre chilometri, scavati a mano con grande perizia e dotati di gallerie, ponti e muri di sostegno necessari per mantenere costante la pendenza e garantire una discesa sicura e agevole dei vagoncini lungo i binari. Al termine del tratto pianeggiante, la strada diviene mulattiera, si porta al di sopra degli orridi e prosegue agevole sino all'abitato di Zorzone.
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La galleria e i binari della locomotiva décauville Ponticello per il transito della locomotiva décauville
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Dai vari lotti sottoposti al taglio, i carichi di legna scendevano al capolinea mediante funi a sbalzo ed erano caricati sulle “piattine” che correvano lungo i binari fino alla confluenza con il Brembo. Qui la legna veniva nuovamente sospesa alla fune per scavalcare il fiume e, giunta finalmente sulla strada del fondovalle, caricata sui carri trainati da cavalli alla volta di Milano e dei porti fluviali della pianura padana. La forza lavoro occupata stabilmente era composta da una ventina di boscaioli, ai quali si aggiungevano per lunghi periodi decine di stagionali; intorno agli anni quaranta lavorarono in Val Parina fino a 300 operai. Con il progressivo impiego del petrolio, la richiesta di legna diminuì cessando del tutto alla fine degli anni cinquanta. A seguito della coltivazione delle cave di marmo, la strada venne completata con la costruzione del ponte sul Brembo e fu utilizzata per il trasporto del materiale lapideo, sostituendo i muli con la forza motrice di una locomotiva "décauville". Agli inizi degli anni sessanta terminarono sia l'attività estrattiva che il commercio della legna. Successivamente un violento nubrifagio su Oltre il Colle scarica nella Val Parina una grande quantità di detrito, travolgendo e distruggendo parte delle strutture viarie, tra le quali il ponte sul Brembo, di cui restano oggi soltanto i basamenti dei piloni.

Cartina Valle Parina da Camerata Cornello a Zorzone di Oltre il Colle

La Val Parina è percorsa da un comodo sentiero indicato con il segnavia CAI 259, che collega la frazione di Zorzone, nel comune di Oltre il Colle, con la località Scalvino, in Comune di Lenna. Il percorso integrale richiede circa 4-5 ore di cammino e necessita di un appoggio per il rientro in automobile. Partendo da Scalvino è possibile chiudere un anello risalendo al Passo dell'Ortighera, tramite l'antica via delle mandrie di Dossena e scendendo poi su Lenna. Dal comodo tratto pianeggiante che corre sull’antica strada ferrata è possibile osservare gran parte dei fenomeni naturali e delle erosioni scavate sul fondo del torrente. Quest’ultimo si presta anche ad avventurose discese che però richiedono buone competenze di torrentismo e ottima preparazione (fare sempre riferimento ad una guida).

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